Asprom, impegno premiato da forte crescita: plauso dal presidente del Consiglio regionale Bordin
Sono 272 le aziende aderenti alla Rete Asprom, 137 quelle conferitrici, 1427 gli ettari seminati, per una produzione annuale di qualità pari a 64mila quintali a cui si uniscono 9mila destinati alla zootecnia che segna, rispetto allo scorso anno, un 20% in più. Per tutti un unico obiettivo: valorizzare qualitativamente ed economicamente le produzioni cerealicole del Friuli Venezia Giulia, promuovendo la coltivazione dell’orzo distico e luppolo per la produzione birraria. Dati emersi durante la festa nella quale sono state premiate le migliori tre aziende che hanno conferito un orzo di qualità superiore. «L’aumento progressivo delle aziende aderenti e degli ettari di produzione di Asprom – ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin – dimostrano come questa rete, fondata nel 2013 su iniziativa dell’attuale presidente Alido Gigante, sia cresciuta conquistando la fiducia di molti agricoltori e ottenendo risultati importanti riuscendo a realizzare una filiera a chilometro 0, fatta da produttori friulani su territorio locale che permettono di spinare una birra autoctona e di alta qualità. Nel decimo anno della sua costituzione non posso che fare i complimenti ad Asprom e al suo presidente per l’impegno profuso in questi anni e per le tante collaborazioni che ha attivato». La festa è stata l’occasione per annunciare la sottoscrizione di un accordo precontrattuale per la vendita di prodotti ed altre produzioni alla società HBA che realizzerà in zona un impianto a biometano. «L’accordo – ha spiegato Gigante – consentirà alle aziende agricole che vi aderiranno di ottenere un’ulteriore marginalità economica e altri benefici che avremo modo di condividere al momento opportuno». Tre le varietà di seme utilizzate ci sono Planet, Focus e Fandaga, con quest’ultima che si sta dimostrando la migliore e che per questo andrà a sostituire, per quanto possibile, la tipologia Planet. «Vi è la tendenza – ha proseguito – di investire molto nella semina nonostante le malterie consiglino di ridurre l’investimento autunnale a non più di 170/180 kg per ettaro e per il primaverile a non più di 190/200 kg per ettaro. Quest’anno abbiamo incrementato la collaborazione con il Consorzio agrario che ha messo a disposizione due centri di raccolta al fine di ridurre i tempi di trasporto del prodotto dal campo alla consegna». Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin ha concluso sottolineando come «tali iniziative contribuiscano al raggiungimento dell’autosufficienza energetica, sempre più vicina, mentre si stia facendo ancora troppo poco per quella alimentare, completamente fuori controllo e impossibile da ottenere».