Friuli Venezia Giulia

H&K nuovo brand triestino

UdineseLife 2024

Cosa spinge un sessantenne, da 35 anni chirurgo ortopedico e primario, a imbarcarsi nell’avventura della produzione di amari? Di certo a Paolo Esopi piacciono gli amari, ma si dice decisamente stanco delle alte quantità di zuccheri presenti nei prodotti industriali. Altrettanto certa è la sua volontà di fissare i ricordi dei nonni e del suo Carso. E allora, con il sottofondo dell’Equipe 84 (questo me lo immagino io), il 29 settembre dello scorso anno inizia la sua impresa, la H&K, acronimo dei cognomi dei suoi nonni: Heslop e Kaiser. Uno di origine inglese e l’altro austriaca. Un brend che in pochi mesi ha spopolato nella Trieste mitteleuropea e nella sua provincia. Un brend con solo 2 etichette: Pelinkovac e Amaro 1382. È stato un percorso di ricerca aiutato da molte persone, specialmente per trovare l’armonia dell’Amaro 1382 ha fatto ricorso ai consigli preziosi della sua amica Ami Scabar (grandissima ristoratrice gourmet). Per riuscire a renderlo minerale e carsolino ha usato varie botaniche del territorio: salvia, rosmarino, timo ma anche la radice di cren, il cappero selvatico e l’acqua di mare e altre di cui tace. Non sono una brava investigatrice, ma qualche radice amara probabilmente ci sarà. Comunque, posso garantire che è un amaro di gran classe che, servito alla giusta temperatura, può diventare un ottimo aperitivo. Scicchettoso e fuori dagli schemi, non melenso ma scattante e fragrante. Come lo è chi lo ha creato, amante dei profumi orientali, decisi, virili, caldi e avvolgenti. E il Pelinkovac? Quello lo distillava il nonno austriaco a Pola e allora perché non produrne uno in suo onore? Sono andata a Sistiana (Ts) al ristorante Tre Noci ad assaggiarlo e devo dirvi che è proprio amaro. Ma un amaro secco, deciso, verticale quasi piccante. Tante erbe, che non so riconoscere, donano moltissima aromaticità. Al finale rimane un ricordo di stecca di cannella. Al terzo assaggio esce, inspiegabilmente, una nota sapida marina. Il Pelin (Artemisia absinthium) ha tra le sue proprietà proprio quella di aiutare la digestione, ma a me piace il suo retrogusto tra l’amaro e lo speziato e quella morbidezza che lo rende elegante. Quando sono in ferie nelle Isole Incoronate è impossibile finire un pranzo di pesce senza il Pelikonvac… purtroppo non di questa classe e bontà. Ma il nostro Dottore non ha intenzione di fermarsi, il mondo degli amari e dei liquori e dei distillati lo sta affascinando sempre più. A settembre uscirà il suo gin. Un gin a connotazione locale, con ginepro (ovviamente), ma ritorneranno il rosmarino, la salvia il cren e anche il pepe di Sichuan (che non è locale ma sarà la parte esotica orientale del suo gin). Sarà un gin molto speziato da bere in purezza, tutt’al più allungato con ghiaccio e acqua minerale, per preservare al massimo la sua natura. D’altra parte dichiara che i suoi prodotti gli piacciono e pertanto li fa!! Attendiamo, dopo le ferie, l’arrivo del nuovo pargolo. Mi sa tanto che ci sarà da divertirsi.

Di Liliana Savioli

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